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L’Università di Torino contro il Proctoring

Da quando è iniziata la pandemia, ormai ad inizio dell’anno scorso, il problema che si sono poste le università di tutta Italia è come riuscire a continuare ad erogare lezioni a distanza mantenendo una pianificazione lineare dei vari corsi, e allo stesso tempo di garantire lo svolgimento degli esami a distanza, adottando svariate misure di sicurezza per impedire agli studenti di copiare: proctoring, lockdown browser, Respondus, doppio dispositivo di controllo sono solo alcuni dei vari sistemi che sono stati adottati in questi mesi.

Abbiamo già parlato del proctoring in un articolo precedente, ed è proprio contro questo che si scagliano gli universitari del campus torinese.

L’adozione del proctoring

Infatti, non appena il rettore Stefano Geuna ha ottenuto il via libera da parte del CdA (Consiglio di Amministrazione) sull’utilizzo del sistema proctoring e dei relativi sistemi di telecamere ed intelligenze artificiali per i test a distanza, si sono sollevati innumerevoli dubbi sul suo impiego sia da parte dei docenti, sia da parte degli studenti.

Sono proprio questi ultimi che hanno deciso di protestare ed occupare il Rettorato. La denuncia contro il software spia che non solo rileva movimenti e suoni ambientali, ma anche i dati biometrici all’inizio di ciascun esame. In pratica una vera e propria violazione della privacy personale di ogni studente.

La questione della privacy

Ed è proprio la questione legata alla privacy il fatto saliente che fa suscitare le maggiori preoccupazioni. Infatti, il sistema proctoring non solo, come abbiamo visto, permette di riprendere gli studenti per tutta la durata dell’esame segnalando movimenti e suoni sospetti al docente, portando nel peggiore dei casi all’annullamento dell’esame, ma blocca e spia le applicazioni presenti sul computer dello studente.

La questione dell’intelligenza artificiale

Il sistema di intelligenza artificiale è il secondo nodo critico su cui vertono le critiche per l’utilizzo del sistema di monitoraggio del proctoring. Infatti, l’algoritmo alla base del sistema di intelligenza artificiale che permette di capire dalla mimica facciale e dal movimento oculare se uno studente è intento alla copiatura, è tarato sui comportamenti di studenti anglosassoni. Questa discrepanza può provocare dei fraintendimenti e delle interpretazioni erronee qualora applicate a studenti italiani, attivando da parte del sistema warning non accurati.

Il compromesso

Il compromesso a cui è giunto il rettore Stefano Geuna, è stato concedere un mese di monitoraggio del sistema informatico proctoring, per comprendere e stabilire se effettivamente l’utilizzo di quest’ultimo comporterà l’insorgere delle problematiche prospettate e lamentate degli studenti. Questa fase sperimentale si svolgerà fino al 12 aprile 2021, giorno in cui si tireranno le somme per decidere se continuare nell’utilizzo del sistema di monitoraggio o concordarne la sospensione.

La protesta degli studenti torinesi

Questa concessione non è servita a placare lo spirito combattivo degli universitari torinesi, che per protesta, sostenuti dagli attivisti di Studenti Indipendenti, si sono legati con delle catene davanti all’entrata principale dell’edificio situato in Via Po. L’occupazione è proseguita per 8 giorni, durante i quali gli studenti si sono organizzati su turni per mantenere l’assedio del palazzo.

Finché non riceveranno risposte, dicono, la loro mobilitazione continuerà, poiché fino ad adesso hanno solo ricevuto silenzi che si sono conclusi con un niente di fatto da parte dell’Università torinese.

L’occupazione ha portato con sé la mobilitazione di un corteo, che vede primeggiare il grido di “Prendiamoci l’università che ci (a)spetta!


Fonti:

Ansa, 23 febbraio 2021, Università: corteo studenti Torino, un centinaio verso Campus

Ansa, 23 febbraio 2021, Università: studenti si incatenano a Torino, no al proctoring

Corriere Della Sera, 21 febbraio 2021, Università, occupato il Rettorato. «Con il proctoring esami online impossibili»

La Repubblica, 23 febbraio 202,. Incatenati, la protesta degli studenti che occupano il Rettorato

La Repubblica, 24 febbraio 2021, Torino, via libera al software-spia dell’Università per non copiare agli esami

1 thought on “L’Università di Torino contro il Proctoring”

  1. Da universitario posso solo dire che hanno fatto bene!
    Oltre ad avere la classica ansia pre-esame, gli esami online incrementano la dose. Non sai mai cosa può succedere tra salti di connessione e programmi che non si avviano o ti buttano fuori dalla sessione d’esame.
    In più hai l’angoscia di avere un sistema che ti monitora e per questo non puoi sposare lo sguardo per pensare.
    Un incubo insomma!

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