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L’università di oggi tra esami e proctoring

In questo ultimo anno la diffusione del virus COVID-19 e le conseguenti misure di prevenzione hanno costretto l’intero sistema scolastico ad un evoluzione.  In particolare, le Università italiane hanno concretizzato una veloce digitalizzazione. La conversione al digitale riguarda sia il nuovo modo di far lezione tramite piattaforme e-learning, che consente a professori e studenti di interagire in aule virtuali, sia per il sostenimento di esami ora effettuati tramite un sistema di proctoring.

Cos’è il proctoring?

Proctoring deriva dall’inglese “to proctor” ovvero sorvegliare.

Effettuare esami a distanza non è così semplice, per questo è stato necessario trovare una soluzione che potesse verificare le reali competenze degli studenti in sicurezza. A tal proposito è stato impiegato l’exam proctoring.

L’exam proctoring è uno strumento il cui scopo è garantire l’integrità accademica tramite l’intelligenza artificiale e un algoritmo.  Controlla direttamente il dispositivo dello studente verificando il corretto svolgimento dell’esame online così da impedire ai ragazzi di copiare o utilizzare materiale non permesso durante la prova. 

I programmi più usati sono: Proctorio e Respondus.

Come funziona?

Gli studenti devono essere in possesso di una webcam e una connessione ad internet stabile. 

Dopo l’accesso alla piattaforma esami, lo studente deve prima di tutto identificarsi e poi eseguire una serie di step. Durante il controllo preliminare il sistema registra l’immagine e la voce dello studente e l’ambiente in cui i ragazzi sosterranno l’esame.

Nel corso della prova la telecamera verificherà che non vi siano movimenti sospetti, prestando particolare attenzione all’eye tracking, mentre il microfono sarà in ascolto per captare voci o rumori sospetti.

Nel caso in cui il sistema rilevi azioni scorrette provvederà a notificare una segnalazione al professore. L’insegnante sarà poi in grado di consultare le registrazioni di mouse, schermo e tastiera per verificare l’esistenza di azioni scorrette.

Di seguito, il video mostra passo dopo passo come prepararsi per lo svolgimento dell’esame fornito da Respondus.

I nostri dati sono al sicuro?

I dati degli studenti sono affidati a società esterne all’Università che resta comunque responsabile della scelta del sistema di proctoring.

Queste società devono, e dichiarano, di rispettare le normative contenute nel GDPR

In base all’informativa sulla privacy fornita da Respondus, le immagini catturate durate lo svolgimento della prova sono conservate per ben 5 anni. Nonostante ciò le Università possono definire una durata minore nel proprio contratto di licenza.

Sempre all’interno dell’informativa, che gli studenti devono sottoscrivere prima di procedere con l’esecuzione dell’esame, è specificato che, non solo video e audio ma anche metadati vengono raccolti e “possono essere visionati da ricercatori o esperti biometrici per fornire assistenza”.

Rimangono comunque nascoste alcune informazioni che renderebbero davvero trasparente le modalità di trattamento dei dati.

ProctorU e data breach

In materia di cyber security sono di rilevante interesse le conseguenze negative che avrebbe una violazione di sistema.

Di recente è stato violato ProctorU, un noto exam proctoring. Lo scorso luglio infatti, il sistema è stato vittima di una violazione di sicurezza, un data breach che ha portato alla perdita di dati di circa 444.000 studenti.

ProctorU, rispondendo ad un tweet di un giornale studentesco dell’Università di Sydney, riconosce la violazione informatica subita. Dichiara, quasi per rassicurare, che i dati non includevano alcuna informazione finanziaria. Cosa contenevano quindi?

Nomi, cognomi, indirizzi di casa, email, numeri di telefono e altre informazioni strettamente personali.

Gli studenti sono davvero protetti?

Fonti

Respondus

Sicurezza.net (2020), Proctoring: il software per gli esami online

BleepingComputer (2020), ProctorU confirms data breach after database leaked online

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